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Personaggi Storici



Antonio Rubino
(Sanremo 15 maggio 1880 - Bajardo 1 luglio 1964)

Personaggi Storici


ANTONIO RUBINO

(Sanremo 15 maggio 1880 - Bajardo 1 luglio 1964)


Antonio Rubino, nato a Sanremo il 15 maggio 1880, è stato uno dei precursori nell'attività di disegnatore di storie per vignette in Italia. Laureatosi in legge, trovò in questa disciplina i primi pretesti tematici per comporre poesie burlesche che recitava agli amici. Iniziò a dedicarsi al disegno nel 1902 caratterizzando il proprio lavoro in modo originale e gustoso secondo l'influenza del liberty e del floreale. Durante la prima guerra mondiale collaborò con sue illustrazioni al giornale di trincea la Tradotta (distribuito ai soldati durante gli ultimi mesi del primo conflitto mondiale, che fu soprattutto sostegno morale per i militi italiani) al fianco di Arnaldo Fraccaroli e del fondatore della rivista, lo scrittore, commediografo e critico Renato Simoni (1875-1952).

Collaborazione al "Corriere dei Piccoli"

Collaboratore del Corriere dei Piccoli (supplemento illustrato del "Corriere della Sera" che divenne un vero mito per i ragazzi di due generazioni) fin dalla sua fondazione nel 1909, Rubino ha inventato oltre una trentina di personaggi, concepiti e disegnati come fantocci, che si muovono con un adorabile goffaggine e rivelano un carattere tutto intellettuale e fiabesco. Nel 1910, sulle pagine del n. 32 del settimanale (del 7 Agosto) fa la sua prima apparizione il personaggio di Quadratino, tra i suoi personaggi più celebri. Dopo essere passato nel 1927, al Balilla (abbandonato dopo breve tempo per le censure politiche mosse alle sue storielle maliziose), divenne direttore delle pubblicazioni per l'infanzia di Mondadori, assumendo la direzione di Topolino dal 1935 al 1940. Più tardi tentò l'esperienza del cartone animato e nel 1942 ottenne il premio per la sua categoria alla Mostra del Cinema di Venezia con Il paese del ranocchi. "Crescendo Rossiniano" (unica copia esistente) venne inviata a Berlino e lì distrutta durante i bombardamenti. Infine il terzo cartone animato, "I sette Colori" del 1953, venne prodotto con un sistema di ripresa da lui brevettato (Sinalloscopia) e proiettato a Venezia nel 1955. Viene trovato morto il 2 luglio del 1964 sotto un castagno nei suoi amati boschi di Bajardo: tra le mani reggeva l'ultima poesia "Pallarea" dedicata alle nuvole.

Opere

Tra le storie più conosciute di Rubino si ricordano:
•Il collegio delle delizie
•Pierino e l'odiato burattino
•Lalla e Lola
•Quadratino
•Le favole di Esopo
•Viperetta
•Tic e Tac


Oggi... "un autore multimediale"

Illustratore, pubblicò storie per bambini che lui stesso scrisse e disegnò; fu decoratore di ambienti, attore, polemista e si dedicò anche al cinema d'animazione. Rubino sfugge completamente ai canoni osservati dalla pittura ligure del primo Novecento, di indirizzo divisionista-simbolico. Egli segue una personale vena creativa, frutto della sua condizione di autodidatta risoluto nel non accettare altri maestri al di fuori della sua propria natura. Le opere spaziano dai ritmi decorativi bidimensionali di stampo Liberty, al dinamismo del Futurismo. La prima produzione (le fiabe meccaniche) presenta strette analogie con quella di diversi artisti del movimento futurista, tra cui Depero. Rubino può giustamente essere definito oggi come "autore multimediale": come tale ha infatti fondato e diretto periodici, dipinto commenti visivi a fiabe, commedie e musiche. Come artista è stato invece disegnatore, grafico, poeta, regista e compositore. Ma tra le diverse attività, l'artista e l'autore raggiunsero i migliori risultati nell'illustrazione per l'infanzia. Il suo segno è essenzialmente grafico, ricco di tratti geometrici altamente prospettici. I colori hanno una stesura piatta che va a coprire il disegno; e le ombre non ci sono, proprio perché i disegni colorati devono brillare di luce propria, non hanno bisogno di una luce esterna all'immagine. Le poesie poste sotto le vignette erano per lo più quartine non prive di difficoltà adatte comunque ai piccoli lettori. Sempre presente nelle illustrazioni era il senso morale che Rubino non mancava di suggerire, tramite personaggi "tipo".